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Sulle orme dei genitori

11 agosto 2025

IvoHanno ripreso l’attività dei genitori, o seguono le loro orme. Ne parliamo con Ivo Ermatinger.


In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre/di tua madre?
È stata più che altro una coincidenza: dopo il mio apprendistato come falegname, ho deciso di studiare ingegneria gestionale. In quel periodo l’azienda stava affrontando grandi sfide economiche, poiché la direzione era vacante. Verso la fine dei miei studi, i miei genitori mi hanno chiesto se volevo entrare in azienda. Mi sono reso conto che la sfida mi attirava, poiché proprio in quel momento mi ponevo la questione di un lavoro che avesse un senso e che non perseguisse solo obiettivi monetari.

Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che i tuoi genitori praticavano già questo lavoro?
Sicuramente, ma me ne sono reso conto solo più tardi. Nel mio caso, ho trascorso molto tempo in azienda fin da piccolo: i miei genitori hanno lavorato molto per costruire l’azienda. Oltre alle sue attività nel settore delle spedizioni e delle vendite, mia madre ha sempre migliorato i processi, mentre mio padre ha creato la marca SOGLIO, facendola conoscere e costantemente professionalizzando le strutture di vendita. È questa combinazione di interesse per i processi e l’economia che mi ha inconsciamente portato sulla mia strada e che sicuramente mi aiuta in molti settori. Oggi vedo nei miei genitori anche una funzione di consulenza, posso attingere al loro grande bagaglio di esperienze quando ho delle domande.

Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi il tuo papà/la tua mamma al lavoro?
Sono sicuramente tantissimi ricordi. Quelli che mi sono rimasti più vividi sono le visite alle fiere e ai mercati, dove da piccolo giocavo con mio fratello accanto alla bancarella. Più tardi, durante la scuola secondaria, lo smontaggio dello stand al mercatino di Natale a Zurigo il 24 dicembre è diventato quasi un rituale che continuo a seguire ancora oggi. Durante il mio apprendistato ho ristrutturato diversi locali dell’azienda insieme a mia madre, dove ho imparato a prestare attenzione anche ai minimi dettagli nell’allestimento, che in seguito facilitano il lavoro.

Cosa cambieresti del modo di condurre il lavoro da parte dei tuoi e cosa ti piacerebbe mantenere?
Credo che ciò che sicuramente rimarrà invariato saranno i valori aziendali, come ad esempio la qualità dei prodotti e l’approccio sostenibile. Tuttavia, un’azienda non sta mai ferma e deve continuare ad evolversi. Si tratta quindi piuttosto di cambiamenti che si verificano solo in un determinato momento: ad esempio, negli ultimi anni abbiamo ulteriormente ottimizzato la produzione e rafforzato lo sviluppo dei prodotti, sicuramente un lavoro continuo. Attualmente è in corso un grande progetto di digitalizzazione che ci permetterà di semplificare in seguito i processi come l’acquisto delle merci, la gestione degli ordini dei clienti o la contabilità. In ogni caso, si tratta di piccoli passi compiuti nel corso della storia dell’azienda che, nel complesso, costituiscono un lungo percorso che continua ad allungarsi.

Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva il tuo papà?
Quando i miei genitori erano ancora in attività, erano loro, insieme ad altre 2-3 persone, a dirigere l’intera azienda. Molte decisioni venivano quindi discusse al tavolo a casa e successivamente messe in pratica. Oggi l’azienda conta 20 dipendenti, quasi tutti in part-time. Ciò richiede un maggiore coordinamento e, di conseguenza, un maggiore confronto. Tuttavia, le dimensioni più grandi dell’azienda mi consentono anche di delegare molte cose che ai tempi dei miei genitori venivano spesso fatte da loro stessi.

Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli seguisse le tue orme?
Se avrò figli è ancora tutto da vedere, ma se così fosse, non sarebbe certamente una grande ambizione per me. Penso che si debba fare ciò che piace e che dà soddisfazione: non porta alcun vantaggio né alla persona né all’azienda fare qualcosa solo perché è ciò che si aspetta la famiglia. Quindi i figli dovrebbero volerlo di loro spontanea volontà e in tal caso se questa loro strada li renderebbe felici, ne sarei felice anche io.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Certamente alcuni aspetti, come il mantenimento della qualità dei prodotti, devono essere costantemente ottimali, ma per questo ho ottimi colleghi che se ne occupano. Personalmente non credo di essere il tipo di persona che trova la propria vocazione in un ambiente molto stabile e immutabile. Il mio compito è quindi quello di portare dinamismo nell’azienda e preparare SOGLIO alle prossime sfide sviluppandola ulteriormente.

Ivo_Ermatinger

Paolo Pollio

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