Sulle orme dei genitori
Hanno ripreso l’attività dei genitori, o seguono le loro orme. Ne parliamo con Alberto Giacometti.
In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre/di tua madre?
Non mi ricordo di un momento in particolare. Sono cresciuto sentendo i profumi della professione di mio padre. Già da piccolino aspettavo il suo rientro davanti al suo laboratorio e a volte mi capitava di accompagnarlo sul cantiere. Quando poi ho raggiunto l’età in cui finivo la scuola dell’obbligo non ho avuto dubbi nello scegliere il mio mestiere.
Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che i tuoi genitori praticavano già questo lavoro?
I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, come però hanno fatto anche con mio fratello e mia sorella.
Io sapevo in parte a cosa potessi andare in contro, perché avevo visto praticare quella professione.
Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi il tuo papà al lavoro?
Mi ricordo che ogni tanto lo accompagnavo quando andava a portare o prendere qualcosa dai suoi clienti. Aveva un bel rapporto con loro e si percepiva che si trovava bene nella sua professione, svolgendola senza mai lamentarsi. Un episodio in particolare non me lo ricordo, ricordo lui in particolare.
Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva tuo papà?
Ho ritirato l’azienda di mio padre già 21 anni fa, prendendola in gestione dapprima con il suo aiuto e poi proseguendo da solo. I cambiamenti più grandi vanno attribuiti alla gestione burocratica del lavoro oltre al continuo cambiamento dei materiali. Il mio percorso formativo mi ha portato a conoscere molte persone della stessa categoria, o di altre professioni affini alla mia. La riscoperta delle tecniche vecchie e i rispettivi materiali, associati agli edifici storici sono tematiche a cui mi sono sempre interessato e che ho avuto anche l’occasione di mettere in pratica. Ho fatto il possibile per mantenere quanto raggiunto da mio padre e a piccoli passi ho cercato nuovi sbocchi.
Molte volte sono stati i miei clienti con i loro desideri a farmi scoprire nuove possibilità. Da parte mia sono sempre stato disponibile e pronto a nuove sfide e non legato necessariamente a pochi materiali o modi di fare, anche se affidabili e meno complicati. Per fare il pittore bisogna saper capire i desideri dei clienti, per poi presentare un lavoro secondo le loro aspettative. Una buona formazione, l’interesse per tutto quello riguardante la professione e il continuo e costante lavoro sul campo sono indispensabili per poter lavorare e raccogliere delle soddisfazioni.
Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli seguisse le tue orme?
Uno dei miei figli sta facendo l’apprendistato di pittore. Se vorrà seguire le mie orme, lo potrà fare. Chiaro che mi farebbe piacere poter lasciare la mia azienda a uno dei miei figli, però come padre dico che nessuno deve farlo per me e che ognuno dovrebbe esercitare una professione che gli dia piacere, che non pesi e che possa portare a delle soddisfazioni personali.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Vorrei portare avanti la mia filosofia aziendale incentrata sul rapporto con i clienti e sulla conoscenza
dei materiali. Vorrei inoltre continuare a migliorare la gestione burocratica della mia ditta.
Paolo Pollio