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Collaborazione da ripetere

10 febbraio 2025

culturaleRiuscito il pomeriggio storico-culturale, presso la sala comunitaria di Castasegna. Incontro del 1° febbraio.


Il pomeriggio è stato organizzato dal Gruppo di Ricerca Antacüch e dalla Società Storica di Bregaglia. Evento senza dubbio eccezionale per il contenuto stesso della conferenza, ma anche e soprattutto per la riuscita collaborazione tra due associazioni separate dal confine italo-svizzero.

Ad aprire l’evento e a dare il benvenuto ai presenti sono stati i due presidenti delle associazioni, Gian Andrea Walter per la Società Storica di Bregaglia e Germano Caccamo per il Gruppo di Ricerca Antacüch, gruppo che si occupa di ricerca storica a Villa di Chiavenna, fondato da un gruppo di amici nel 2011, e che negli anni ha realizzato diverse manifestazioni, ma soprattutto ha realizzato pubblicazioni annuali con approfondimenti sulla storia del territorio di Villa e del territorio vicino, dedicando ampi spazi anche a temi riguardanti la Bregaglia Svizzera.

Il programma del pomeriggio è stato diviso in tre conferenze, realizzate da tre relatori, il primo è stato Michele Patti di Chiavenna, che ha presentato una relazione su un suo lavoro di ricerca storica fatto avvalendosi di un registro della Chiesa Riformata di Castasegna relativo agli anni 1686 fino al 1875, registri interamente trascritti dal Piatti e ceduti gratuitamente all’Archivio Storico di Bregaglia. Questo enorme lavoro di trascrizione e ricerca ha messo in luce il fenomeno seguito al Capitolato di Milano del 1639, con cui la Valtellina e la Val Chiavenna  venivano  riconsegnate dagli spagnoli ai Grigioni, a condizione che questi vi tollerassero solo la confessione cattolica (uno dei punti fermi imposti dal papato era che non esistesse nessun governo protestante a sud delle Alpi) questo provocò lo spostamento  di chi voleva continuare a praticare il culto riformato nella vicina Castasegna, che divenne cosi un punto di rifermento per i riformati della Valchiavenna e anche della Valtellina, e questo lo si riscontra dalla lista dei battesimi dei matrimoni e delle sepolture. Il registro mostra anche il fenomeno dell’emigrazione dei bregagliotti, riportando la registrazione di battesimi, matrimoni e sepolture svolte lontani dalla Bregaglia ma registrati comunque, per volontà degli stessi migranti, fatto che oggi può sembrare curioso ma che allora era una consuetudine.

Il secondo relatore è stato Stefano Galli membro del Gruppo di Ricerca Antacüch, che ha aperto il suo intervento dicendo che quando si fa ricerca storica il confine non esiste, e a maggior ragione pensando all’oggetto della ricerca da lui presentata che appartiene al periodo dell’età del ferro in cui i confini che conosciamo oggi non esistevano. La Val Bregaglia e la Valchiavenna come l’arco alpino e come anche molte altre zone del mondo sono piene di incisioni rupestri antiche, incisioni spesso non figurative ma schematiche ed in particolare oggetto d’analisi di Stefano Galli sono le coppelle e canaletti, che probabilmente molti conoscono perché già viste su massi erratici in cui queste incisioni sono presenti.

In Val Bregaglia ci sono censite 69 schede che parlano di queste coppelle, nel territorio bregagliotto la catalogazione di queste incisioni è cominciata nel 1901 con Gaudenzio Giovanoli di Soglio e Magni di Como e poi continuate durante il secolo fino agli anni 90 con Diego Giovanoli e Ferdinando Giuriani. Stefano Galli ha poi mostrato una grande quantità di fotografie di queste coppelle e canaletti, incisioni di cui ancora oggi è sconosciuta la funzione, probabilmente avevano una funzione religiosa appartenente a culti precristiani, oppure servivano per segnare i confini, sicuramente sono opere molto affascinanti.
Tra i presenti molti avranno pensato di accettare l’invito del relatore ad unirsi alla ricerca di questi segni lasciatici dai nostri avi, in una sorta di caccia al tesoro che promette di dare gratificazioni in quanto si pensa che di queste incisioni ce ne siano ancora molte sparse tra prati e boschi del territorio.

A concludere il pomeriggio è stato Fabio Giorgetta, che ha mostrato una piccola parte della sua collezione di cartoline storiche, che ammonta a 2’000 esemplari.

Il pomeriggio storico culturale è terminato con un buon aperitivo preparato dal bar pasticceria di Castasegna LuLu, questa è stata occasione per i tanti presenti per scambiare impressioni e suggestioni su quanto ascoltato, in una unione di comunità molto vicine ma troppo spesso separate da un confine, che per merito degli organizzatori, per un giorno è sembrato non esistere.

Pomeriggio

Da sinistra: Germano Caccamo, Michele Patti, Gian Andrea Walter, Stefano Galli e Fabio Giorgetta.

Renato Tomassini

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