Eliminazione dell’imposta sul valore locativo
Intervista a Fernando Giovanoli. “Per me è chiaro che bisogna votare no e invito tutti i cittadini a farlo”.
L’articolo 21 della Legge federale sull’imposta federale diretta definisce che il reddito da beni immobili è tassato. Questo comprende anche “il valore locativo di immobili o di parti di essi che il contribuente ha a disposizione per uso proprio in forza del suo diritto di proprietà o di un usufrutto ottenuto a titolo gratuito”. L’imposta sul valore locativo vuole essere cancellata dalla Confederazione. Questa riforma rappresenta una trasformazione significativa del sistema di tassazione immobiliare in Svizzera. La proposta elimina il valore locativo per tutte le proprietà, comprese le case di vacanza. In cambio, vengono aboliti i benefici fiscali legati alla deducibilità dei costi di manutenzione, e gli interessi ipotecari saranno deducibili solo in misura limitata.
Se da una parte la Confederazione è convinta di aver fatto la scelta giusta, dall’altra ad essere molto preoccupati sono i rappresentanti dei territori, soprattutto quelli periferici che da questo passaggio potrebbero subire importanti ripercussioni. Ho incontrato Fernando Giovanoli sindaco di Bregaglia per conoscere il suo punto di vista sull’argomento.
“Penso prima di tutto che non abbia senso togliere questa imposta che si è dimostrata valida per oltre ottanta anni- dichiara Fernando Giovanoli- mi appare strano che chi sostiene questo cambiamento lo fa appigliandosi al fatto che siamo l’unico paese che in area Europa applica una imposta del genere, questi sono quelli che di solito si mostrano diffidenti nei riguardi dell’Europa. Un secondo aspetto che appare quanto meno strano è dato dal fatto che negli ultimi tempi la Confederazione ha detto più volte che c’è bisogno di risparmiare e trovo che tagliare un’imposta vada totalmente nel senso opposto. Le motivazioni che la Confederazione ha presentato come basi per l’eliminazione di questa imposta non stanno in piedi, se passerà come credo che accadrà avremo ripercussioni fortemente negative sulle casse cantonali e comunali e far ricadere questo minor ricavo sui proprietari di case secondarie, con una nuova imposizione su queste ultime, non la trovo una soluzione giusta. C’è l’idea o lo stereotipo che i proprietari di seconde case siano tutti e in ogni posto in Svizzera, persone piene di soldi da mungere a piacimento; ma questa idea è molto lontana dalla realtà. Non va dimenticato che tra le seconde case in Bregaglia ci sono i maggesi, e molti proprietari di seconde case le hanno ricevute a seguito di una eredità dai genitori e sono spesso persone che già fanno fatica a mantenerle, una ulteriore tassazione sarebbe un incentivo a vendere a persone più facoltose.
A me sembra una politica sbagliata, il presupposto che le seconde case siano tutte di miliardari esteri non tiene. Poi se in Svizzera il 36% degli immobili sono di proprietà, qui siamo, per i domiciliati tra il 70% e l’80%, quindi si avrebbero entrate fiscali molto minori, possiamo ipotizzare una perdita attorno al 10% del gettito fiscale, difficilmente riversabile sulle seconde case. Di conseguenza saremo costretti a ridurre le spese e quindi potrebbero arrivare tagli alla cultura, allo sport e ad altri comparti comunali. Questo discorso vale anche per il Cantone, mi ha fatto piacere la presa di posizione negativa nei confronti della cancellazione di questa imposta da parte del Governo cantonale, il quale sostiene che se verranno a mancare ulteriori fondi, tenendo conto anche degli ultimi tagli fatti a favore delle famiglie, si dovranno tagliare anche degli investimenti. Credo che si debba essere coscienti di questo, non trovo giusto lamentarsi per la mancata realizzazione di infrastrutture come ad esempio sul tratto Maloja Sils se poi quando si è chiamati a votare si vota a favore di un taglio delle imposte. Non sono a priori contrario alla riduzione delle imposte ma questo porterà ad una riduzione dei servizi e i primi posti dove si ridurranno sono purtroppo le zone periferiche, dove il numero di votanti è basso.
Altro fattore che mi fa molto preoccupare è il fatto che con il sistema attuale è possibile avere deduzioni per il risanamento degli edifici, con la riforma si toglie questa possibilità, temo che questa sia un’incitazione al ricorso al lavoro nero, specialmente nelle regioni di confine, che la Confederazione allo stato attuale non ha nessun mezzo per contrastare, con controlli irrisori; questo è il sistema Europeo verso cui si vuole tendere? Si andrebbe poi a stimolare nel breve termine il settore edilizio con sovraccarico di lavoro per le imprese, negli anni prima dell’entrata in vigore del nuovo sistema, con un picco di lavori in un momento in cui c’è un mercato già saturo.
Altro fattore che a me disturba molto è la divisione tra case primarie e secondarie trovo sempre più difficile capire e suddividere ciò che è primario e ciò che è secondario, le persone sono mobili si spostano e ci sono nuovi modelli di vita familiari. Si vuol togliere qualcosa che funziona da ottanta anni per mettere qualcosa che secondo me andrà cambiato e mi riferisco alla distinzione tra casa primaria e secondaria; dunque quella possibilità che la Confederazione dà ai comuni e cantoni di tassare le case secondarie è un’opzione teorica, nella realtà la legge si deve ancora fare. Non vorrei che questa sia una manovra da campagna elettorale in cui certi partiti devono far vedere che hanno tagliato le imposte.
Altro problema sarà la realizzazione del Green Deal del Gran Consiglio che prevede investimenti enormi, con questa nuova legge non sarebbero più permesse o permesse solo in parte deduzioni per i risanamenti energetici.
Dai calcoli risulta inoltre che con gli attuali tassi ipotecari confederazione, cantoni e comuni avranno minori entrate annuali di ca. CHF 1.8 Mia. Un aumento dei tassi ipotecari oltre il 3% comporterebbe invece maggiori oneri ai contribuenti a causa della mancata possibilità di deduzione degli interessi. In poche parole in caso di aumenti dei tassi ipotecari i giovani o chi ha assunto un’ipoteca non potrebbe più dedurre questi aumenti dalle imposte e lo stato si assicurerebbe maggiori entrate proprio in momenti difficili a spese dei proprietari immobiliari che sarebbero di per sé già in difficoltà a causa dell’aumento dei tassi.
Trovo questa proposta totalmente sbagliata e sottoposta a votazione nel periodo sbagliato, durante una sessione del parlamento in cui si discutono tra gli altri i problemi finanziari della confederazione con alla fine proposte di aumento dell’IVA che saranno a carico di tutti i cittadini. Tutto questo per finanziare spese già decise dal popolo. Forse sarebbe meglio prima finanziare gli investimenti previsti e decisi e passare in seguito alle riduzioni fiscali.
Per me è chiaro che bisogna votare no e invito tutti i cittadini a farlo.