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Amore e magia, ne “La Stria” e ne “Orlando innamorato”

11 settembre 2025

ConferenzaIniziativa all’interno del giubileo “La Stria 150 anni dopo”. Elena Preda introduce il professor Andrea Canova, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 


Insegnante di filologia e letteratura italiana, appassionato di Matteo Maria Boiardo tanto da dirigerne il rispettivo Centro Studi, il signor Canova racconta l’Orlando innamorato; ne fa una sintesi, naturalmente, illustrandone gli effetti innovativi che faranno definire l’autore dal filologo di Sondrio Raìna: secondo solo a Dante.

Boiardo scrive con gusto, senza cortigianeria, senza messaggi politici , o morali e trasforma una materia per secoli tramandata sulle gesta eroiche del paladino immacolato della cristianità in una serie di avventure mirabolanti che, grazie alla commistione di ciclo carolingio e ciclo bretone diventa uno spassosissimo libro di avventure. Ne nasce un racconto denso di personaggi che daranno modo a Ludovico Ariosto di proseguire sulla nuova strada: le imprese del cavaliere tanto innamorato da fargli perdere il senno. Una delle rivoluzioni apportate nella letteratura del 1400 sono i personaggi femminili che svestono il ruolo di creature pie da salvare.

Il professor Canova parla di Albachiara che, rapita, sopporta le torture pur di non sottostare al volere di un malintenzionato cavaliere; di Marfisa, la gigantessa; di Bradamante, imbattibile guerriera dalla superiorità verbale che infine si lascia attraversare dall’amore; di Origille, vera dark lady che si fa beffe di Orlando prendendolo ripetutamente per il naso; di Angelica, infine, che, diversamente dalle precedenti figure femminili letterarie giunte fino a noi, dice la sua sul compagno che vorrebbe per sé. È una donna astuta, di una bellezza sconvolgente che lei usa per sbaragliare i cavalieri franchi. È una maga, come mago è Malagise; Argalìa ha un anello magico: viene voglia di andare a rileggere il testo che, come insegna Andrea Canova, è zeppo di magia, avventure e umorismo. L’autore si diverte e fa divertire i lettori tanto da fare del suo testo un best seller.

Tra tutte, fa ridere la maniera in cui Boiardo si approccia a Turpino: il venerabile vescovo di Reims per primo ha tramandato le avventure di Orlando/ Roland che posero fine al suo destino come futuro re di Francia, promesso ad Alda la bella, quel giorno a Roncisvalle quando cadde nell’imboscata tesa alla retroguardia dei più valorosi guerrieri carolingi: nell’Orlando innamorato si finge di tenere per veri i racconti delle gesta e del loro bardo, come se però, fino al momento in cui Boiardo scrive, solo le notizie più valorose fossero state raccontate: altre ritenute meno convenienti.

Un ringraziamento alla Pgi che, con l’invito al professor Canova, ha mostrato quanto spesso la letteratura sia, oltre che arricchente, accessibile e lontana anni luce dalla polvere, e dalla noia.

Orlando

Donatella Rivoir

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