NON SOLO MIELE
Pomeriggio informativo e divulgativo sull’apicoltura in Valle Bregaglia. Le immagini.
Sabato 23 agosto La Mellifera Bregaglia ha proposto un pomeriggio alla divulgazione e all’intrattenimento nello spiazzale antistante la scuola secondaria di Stampa. Diversi stand, sotto la guida di un apicoltore, mostravano gli attrezzi del mestiere e la complicata gestione delle api: addetti ai lavori e appassionati, con un’importante partecipazione di bambini, hanno ascoltato e appreso tutto, ma proprio tutto, sul mondo delle api. Cova e nascita, mansioni e gerarchia, tempistiche e occupazioni stagionali, nutrimenti e malattie.
Le persone che scelgono di tenere delle arnie, in cambio dell’oro giallo devo averne cura, provvedendo alla pulizia, al nutrimento quando la natura riposa e all’inseguimento quando una regina abdica in favore della prossima. Occorre sempre maggiore attenzione per non incappare nei parassiti, nei coleotteri, nelle tarme o nelle vespe alloctone, tutti acerrimi nemici delle api; nulla bisogna temere invece dagli apoidei selvatici che non sono in competizione con le api, se non in condizioni di sovraffollamento.
Dopo aver compreso più da vicino il funzionamento del popolo e della sua regina c’è stato spazio per tentare la fortuna, rispondere ad un quiz e colorare. Dulcis in fundo, la degustazione di una decina di varietà di miele, rigorosamente bregagliotto. L’associazionismo conviene, soprattutto in questo campo: per scambi di idee e per allertarsi l’un l’altro; lo ha ribadito Cristina Palmieri, apicoltrice di sesta generazione, formatrice ed esperta di analisi sensoriale del miele. La conferenza che ha tenuto alle 17 nella mensa della scuola mirava ad osservare i mutamenti climatici; non in maniera macroscopica, come ormai periodicamente accade, ma dal punto di vista delle api e della flora con cui interagiscono. Le trasformazioni sono anche in questo campo visibili nel corso degli anni e ciò che la relatrice propone è uno scambio sincero e verosimile su quanto accade attorno all’alveare e all’apicoltore che lo cura, chiedendo di essere sentinelle attive, sfatando pericoli immaginari e prevedendo quanto distano le avversità.
Il suo approccio è scientifico, ma per nulla astratto: racconta delle acacie disdegnate dalle api se le temperature notturne non si abbassano, conosce un’infinità di fiori, dal rododendro che migra in verticale all’erica calluna, e propone rimedi naturali per combattere peste e dissenteria. Spiega il delicato sistema in cui si muovono le api, maggiormente tutelate sulle Alpi per le basse temperature che contrastano alcune malattie e le false partenze primaverili.
Incredibile quante conoscenze occorrano per lavorare con le api, proteggerle e goderne infine i deliziosi frutti. La conferenza è stata promossa da La Mellifera Bregaglia e Pro Natura Bregaglia, per la prima una bella festa per i suoi 160 anni di attività.
Donaltella Rivoir