Parlando d’arte una sera d’estate a Castasegna
Artisti in Valle. Prime conoscenze.
A conclusione della residenza artistica per i protagonisti della prossima Biennale Bregaglia il bel giardino della Villa Garbald ha fatto da salotto per una prima conoscenza tra fruitori e creatori d’arte. Anna Radaelli, colei che curerà l’incontro tra l’evento del 2026 e gli abitanti, tra gli interventi artistici e la vita della comunità, ha riassunto la strada fatta da “Progetti d’arte in Val Bregaglia” fin qui, presentando i componenti della squadra; ha spiegato la molteplicità di significati che la parola transito può assumere, dai più materiali ai concettuali e ha introdotto gli 11 artisti che proporranno in Valle la propria riflessione o provocazione.
Al Fadhil, artista poliedrico di origini irachene è solito giocare con le parole smontandone il significato. Umberto Cavenago, docente all’Accademia di Belle Arti di Bergamo e Urbino, è molto interessato al linguaggio architettonico. Dominic Zehnder, scultore, lavora con betonskulturen. Helena von Beust è anche giornalista e vive tra Bienne e Firenze. Haruka Fujita, vincitrice del Tokyo International Foto Awards nella categoria scienza, ha scoperto e adottato la fotografia incidentalmente mentre riprendeva le sue opere. Kathrin Siegrist studia la natura mutevole e adattabile delle materie organiche, la loro capacità di rimanere nella propria identità trasformandola a seconda delle circostanze. Celia e Nathalie Sidler operano sui processi produttivi, sul consumo e sul packaging. Pietro Pirelli espande la ricerca musicale su tutte le materie, finanche sulla luce. Simone Berti, contro l’antropocene imperante, propone legami tra regno animale e vegetale. Dem, nome d’arte di Marco Barbieri, ultimo solo di questo elenco, porta nel murales le figure delle favole e delle tradizioni locali.
Ciascuno di loro affronterà il tema scelto dal comitato per l’anno a venire seguendo il loro personale accento, che potremo scoprire tra il 7 giugno e il 27 settembre 2026.
Donatella Rivoir