Drizzando le antenne
La ricerca di Ulrika Sparre. Tra le rocce che ospitarono Alberto Giacometti bambino.
In una giornata che è insieme apertura di una mostra e commiato dall’artista, venuta a mancare recentemente, Virginia Marano ha tenuto un discorso equilibrato e commovente presentando la ricerca di Ulrika Sparre. Tra le rocce che ospitarono Alberto Giacometti bambino, il golden monolite e il black monolite all’ombra del Piz Duan, l’artista svedese, invitata dalla curatrice della mostra anni prima, ha sondato, perlustrato e cercato risonanze indicando un percorso fatto di ascolto, di ritmi lenti e di apertura. Come nelle sue precedenti ricerche, il marito l’ha fotografata.
Dal progetto proposto da Virginia Marano che da anni ricerca trame al di fuori del tempo, connessioni artistiche anacronistiche tra progetti affini pur se nati in località lontane, è nata la collaborazione con Ulrika Sparre, grazie al contributo del Centro Giacometti. Sabato 5 luglio 2025 nel fienile di fianco all’atelier di Alberto Giacometti, chi non aveva già visionato il cortometraggio “Ear to the ground” in occasione dell’ARTIpasto, ha potuto farlo.
Si vede Ulrika che nel 2021 perlustra, percuote e ausculta le pietre accompagnata dalla voce di Virginia Marano che legge la bella “Conversation with a stone” scritta nel 1962 dalla poetessa polacca Wislawa Szymborska. Anche questo vernissage si è tenuto di fronte ad ospiti venuti da vicino e da lontano nell’accogliente salone del Centro Giacometti.
Donatella Rivoir