Per finta, ma con emozioni vere
Per gli studenti dell’ultimo anno di secondaria delle Scuole di Bregaglia è giunto sabato 7 giugno il momento di mostrare il frutto del lavoro fatto con l’insegnante Elisa Roganti. Anche loro, come gli studenti che li hanno preceduti, sono stati al teatro Carcano di Milano a vedere uno spettacolo; nel loro caso si è trattato di “Al posto suo”, in cui degli uomini vivono in una società matriarcale.
L’insegnante, grazie al Gruppo Teatro Tempo, sceglie di anno in anno a seconda delle necessità un copione da adattare alla classe.
Alessandro Giovannini, Cristiano Guedes Machado, Emma Krasniqi e Yara Schraner, davanti ad un pubblico che ha riempito la palestra di Stampa, hanno dovuto interpretare più di un ruolo ciascuno e hanno riscosso un meritato successo anche grazie all’assist di Teresa Giovanoli che si è resa disponibile ad andare in scena con loro.
Oltre al recitato, la classe si è occupata anche degli aspetti tecnici: luci, sipario, cambi di scena e la colonna sonora creata espressamente tramite Suno AI, un generatore di musica conosciuto durante le lezioni di informatica tenute da Patrik Giovanoli.
“Telefiaba” è il titolo del testo, riadattato per il loro spettacolo, una riflessione sul rischio di estinzione dei racconti, impotenti di fronte allo strapotere dei media. Il contenuto è stato trattato in maniera ironica, con trovate leggere, a tratti surreali che rendevano la visione frizzante allontanando il rischio di un saggio moraleggiante o stucchevole. Intervalli sonori veramente pregevoli hanno sorretto i cambi di scena mantenendo sempre attenti parenti, amici e valligiani. I ragazzi hanno lavorato sull’atteggiamento, sulla pronuncia e sul tono e hanno strizzato l’occhio alla tv più mascalzona più fintamente confidenziale, quella delle televendite, utilizzando tutti i mezzi: visivi olfattivi e audio. Probabilmente questo è stato il punto di forza, anche se loro si sono concentrati maggiormente sulla loro esibizione individuale, in alcuni casi temendo in altre aspettandola, senz’altro emozionandosi molto.
Pur non avendo in programma di perseguire la strada della recitazione questa esperienza può aver mostrato loro qualcosa in più di sé e dei compagni. Onore a loro e all’insegnante che ha puntato molto sul lavoro di (piccolo) gruppo.
Donatella Rivoir