Sulle orme dei genitori
Giovani che riprendono l’attività dei genitori, o che seguono le loro orme. Ne parliamo con Ilaria Käser-Pedroni.
In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre/di tua madre?
In realtà, non c’è stato un momento preciso o un’illuminazione improvvisa in cui ho deciso di seguire le orme di mio papà. La mia è stata più una crescita graduale e una naturale evoluzione all’interno dell’ambiente in cui sono cresciuta. Fin da piccola, ero costantemente immersa nel suo mondo professionale. Ricordo che mi affascinava profondamente, osservavo quello che faceva. Spesso, mi dava anche la possibilità di “aiutarlo” – o, come mi piace pensare ripensandoci ora, mi faceva credere che potessi aiutarlo!
Questo mi ha permesso di sviluppare una familiarità e una curiosità spontanee per il settore dell’elettronica. Certo, durante l’adolescenza, come molti, ho avuto i miei momenti di indecisione, esplorando diverse idee e percorsi professionali. Ma, in fondo, la mia mente tornava sempre all’idea di intraprendere l’apprendistato in questo campo. Ho capito che la passione e l’interesse radicati fin da bambina erano troppo forti per essere ignorati. È stata una scelta consapevole e profondamente sentita, maturata nel tempo.
Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che i tuoi genitori praticavano già questo lavoro?
Sì, senza dubbio. Avere mio padre già nel settore è stato un grande vantaggio per il mio percorso di apprendimento. Ho avuto la possibilità di vedere e capire le dinamiche di questo lavoro da vicino per anni, ben prima di iniziare l’apprendistato. Questo mi ha permesso di iniziare con una solida familiarità con l’ambiente e le sue specificità, il che per me ha rappresentato una preparazione preziosa. Avere il mio papà come figura di riferimento è stato un supporto costante e prezioso. Era come avere un mentore sempre a disposizione, pronto a chiarire dubbi e condividere la sua vasta esperienza. Questo ha reso il percorso di apprendimento più fluido e meno intimidatorio.
Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi il tuo papà/la tua mamma al lavoro?
Un episodio che ricordo con particolare affetto risale a quando mio padre lavorava per Bloomberg. Spesso doveva recarsi a Lugano, all’Hotel Splendide, per installare le apparecchiature necessarie al loro incontro. Molte volte mi portava con sé. Per me non erano semplici trasferte, ma delle vere e proprie avventure sul campo. Mi divertivo tantissimo ad aiutarlo a preparare tutto il materiale. Ricordo che mi sentivo un vero piccolo tecnico, orgogliosa di poter contribuire. Al di là dell’aspetto lavorativo, che già mi affascinava, quei momenti erano anche un prezioso tempo di qualità trascorso insieme a mio padre. Erano occasioni uniche per imparare, osservare e rafforzare il nostro legame, mentre lui mi introduceva nel suo mondo.
Cosa cambieresti del modo di condurre il lavoro da parte dei tuoi e cosa ti piacerebbe mantenere?
Il settore dell’elettronica multimediale è, per sua natura, in costante e rapida evoluzione. Credo che la gestione e l’approccio al lavoro debbano rispecchiare questa dinamicità. Non possiamo permetterci di rimanere fermi; è un processo continuo di aggiornamento e adattamento. Ci sono valori e approcci che consideriamo i pilastri del nostro modo di lavorare, che desideriamo assolutamente preservare e portare avanti. Il primo è l’attenzione alla qualità del nostro lavoro e una cura profonda nei confronti del cliente. Mio papà e mio zio hanno sempre messo la soddisfazione del cliente al centro, e questo ha permesso di creare legami solidi e duraturi con molte persone nel corso degli anni. Questo senso di fiducia e vicinanza è qualcosa di prezioso che non solo non voglio perdere, ma intendo coltivare ulteriormente.
Voglio anche mantenere la loro dedizione e tenacia, specialmente nell’affrontare i momenti più complessi o le sfide del mercato. La loro resilienza è un esempio da seguire e un valore fondamentale per il futuro dell’attività. Più che di cambiamenti, parlerei di evoluzione e integrazione. Fortunatamente, questa mentalità è già ben presente e ho avuto la possibilità di sperimentarla in prima persona.
Devo ringraziare mio papà e mio zio per la fiducia e la carta bianca che spesso mi lasciano nella gestione del nostro punto vendita. Questo mi ha permesso di implementare nuove strategie. Un esempio concreto di questa evoluzione è il nostro percorso da negozio ed azienda specializzata esclusivamente in elettronica ed elettricità a un punto vendita che ora offre anche articoli casalinghi, giocattoli e oggettistica. Questa diversificazione ci ha permesso di offrire qualcosa in più alla nostra clientela locale, rispondendo a nuove esigenze e ampliando il nostro raggio d’azione. L’idea è continuare su questa strada, esplorando nuove opportunità e mantenendo sempre un occhio sulle innovazioni per rimanere competitivi e rilevanti per la nostra Valle.
Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva il tuo papà?
Assolutamente sì, ci sono già stati dei cambiamenti significativi nel modo di condurre il lavoro, in linea con l’evoluzione del nostro settore. Come ho accennato, nel nostro campo, rimanere statici è impensabile. La nostra azienda, qui a Vicosoprano, si è evoluta da un focus esclusivo sull’elettronica e l’elettricità a un negozio che ora offre anche articoli casalinghi, giocattoli e oggettistica. Questo è un cambiamento che ho contribuito a creare, grazie alla fiducia e alla “carta bianca” che mio papà e mio zio mi hanno concesso nella gestione del nostro punto vendita. L’obiettivo di questa diversificazione è stato quello di offrire qualcosa in più alla nostra clientela locale, rispondendo a nuove esigenze e ampliando il nostro raggio d’azione. Credo che questa capacità di adattamento e di esplorare nuove opportunità sia fondamentale per il futuro, e sono orgogliosa di aver già potuto mettere in pratica questa visione.
Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli seguisse le tue orme?
Al momento non ho figli, ma se un giorno ne avrò, la mia speranza più grande è che possano avere la totale libertà di scegliere il percorso professionale e il futuro che li rendono più felici, proprio come è capitato a me. Se questa scelta dovesse significare seguire le mie orme, ne sarei sinceramente felice e orgogliosa, perché vorrebbe dire che hanno trovato la loro strada in un ambito che anche io amo. Tuttavia, la cosa veramente fondamentale per me è che la loro decisione sia dettata dalla loro vera passione e che li porti alla realizzazione personale, indipendentemente dal settore. La loro felicità e la loro soddisfazione saranno sempre la mia priorità assoluta.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
I miei obiettivi futuri sono fortemente legati alla crescita e alla longevità della nostra azienda familiare, portandola con successo nella nuova generazione. Il mio desiderio principale è garantire un futuro solido e innovativo alla nostra attività, riuscendo a identificare costantemente nuovi sbocchi di mercato e aree di sviluppo. Questo significa non solo essere al passo con i tempi, ma anticipare le tendenze del settore dell’elettronica multimediale e dell’elettrotecnica, mantenendo sempre quella voglia e tenacia di migliorarci ed evolverci che sono stati finora fondamentali.
Voglio contribuire attivamente a un ambiente dove l’innovazione sia la norma e la qualità, il nostro segno distintivo. Essendo un’azienda a conduzione familiare, spero che questa nuova generazione, di cui facciamo parte io e i miei cugini, possa portare avanti con passione e dedizione questo sogno comune.
Paolo Pollio