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Sulle orme dei genitori

19 maggio 2025

NunziGiovani che riprendono l’attività dei genitori, o che seguono le loro orme. Ne parliamo con Elisa Nunzi Giovanoli.


Sono nata e cresciuta a Soglio. Sono sposata, ho un figlio e ho rilevato da poco l’azienda agricola dei miei genitori. Ho un diploma come educatrice sociale e sono appassionata da sempre di ornitologia e di capre.

In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre/di tua madre?
Penso che in qualche modo io l’abbia sempre saputo. Causa allergie e vari motivi, finita la scuola dell’obbligo ho intrapreso altre strade e ho lavorato per anni in ambito sociale. Nel mio tempo libero però mi piaceva stare in stalla e dare una mano con la mungitura delle capre. Più passavano gli anni e più tempo trascorrevo nell’azienda agricola. Col miglioramento delle allergie e con l’aumento degli animali e del lavoro burocratico, anche le mie ore di lavoro aumentavano spingendomi quindi a fare la scelta di concentrarmi su questa strada.

Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che i tuoi genitori praticavano già questo lavoro?
Assolutamente sì. Avere zii, vicini di casa e genitori che svolgono, o che svolgevano questa professione mi ha permesso di osservare, fare pratica e imparare molto direttamente sul campo.

Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi il tuo papà/la tua mamma al lavoro?
Si potrebbe scrivere un libro con tutti gli aneddoti e le avventure vissute in questi anni. Molti capitoli potrà scriverli mio padre, quando avrà tempo (e voglia) di fare il pensionato… dalle ciaspolate nella neve fresca per raggiungere Tombal e portare il fieno alle mucche, al rincorrere capre scappate, nell’aggiustare macchinari, aiutare un animale durante un parto. Le fatiche e gli imprevisti non sono mancati. Ma non sono mancate neanche le risate e le soddisfazioni.

Cosa cambieresti del modo di condurre il lavoro da parte dei tuoi e cosa ti piacerebbe mantenere?
Credo che inizialmente ci voglia un po’ di continuità e non penso di voler stravolgere tutto dall’oggi al domani. Voglio mantenere la mungitura tradizionale a mano e gli attuali prodotti. Col passare del tempo si vedrà cosa vale la pena cambiare e cosa è meglio lasciare così com’è. Quello che ho già capito è che il motto aziendale continuerà con la stessa filosofia di prima: perché semplificarsi la vita quando ce la si può complicare?

Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva il tuo papà?
Qualche anno fa, il mio papà ha venduto le vacche nutrici ed ha aumentato il numero di capre. Visto che la capra nera verzasca è sempre stata la mia passione, negli ultimi anni ho comprato più capre e becchi di questa robusta razza e alcune pecore. Non escludo che un giorno o l’altro non compri nuovamente anche qualche bovino o qualche asino, chissà. In questo periodo di transizione mio padre, mio marito ed io abbiamo già costruito una teleferica per portare a valle il fieno e una nuova concimaia e rimessa. Probabilmente ci aspetteranno ancora un bel po’ di cambiamenti e progetti, ma preferisco non pianificare tutto, visto che poi le cose non vanno mai come previsto.

Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli seguisse le tue orme?
Questo lavoro dona molte soddisfazioni ma richiede anche sacrifici e spirito di adattamento. Penso che solo con grande passione si possano affrontare tutte le sfide che ci si presentano davanti. Se mio figlio erediterà questa passione ben venga, ma deve poter scegliere liberamente la sua strada.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Riuscire a trovare e mantenere un buon equilibrio fra lavoro, impegni, interessi, famiglia e animali.

E.Nunzi

Paolo Pollio

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