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Conferenza sull’epoca dei fascismi nei Grigioni

16 maggio 2025

FascismoDomenica 11 maggio presso la Ciäsa Granda Andrea Tognina ha tenuto una conferenza su una ricerca in corso per conto del Canton Grigioni svolta insieme a Christian Ruch. I risultati dello studio sono già stati presentati a Coira nel marzo del 2025, domenica per la prima volta in italiano a Stampa.



L’operatrice della Pgi, Elena Preda, spiega come mai si sia reso necessario questo lavoro. La giornalista Stefanie Hablützel scopre nel 2023 in un cimitero di Coira un masso commemorativo posizionato nel 1938 in memoria dei soldati tedeschi caduti durante la Prima guerra mondiale. Si tratta di una celebrazione, di un evidente tentativo di marcare il territorio rendendo anacronisticamente i caduti di vent’anni prima parte di una storia nazionalsocialista.

Simili tentativi non avevano avuto buon fine in altre località svizzere; questo aveva potuto essere eretto a condizione di non esporre evidenti simboli che potessero richiamare il regime nazionalsocialista: nessuna aquila, nessuna svastica, ma un carattere goticheggiante che richiama inconfutabilmente il periodo del regime.

monumento

Lo storico presenta il lavoro fin qui svolto. Si tratta di una ricerca preventiva di cui si è sentita l’esigenza quando a fianco al masso è stato proposto di mettere un pannello esplicativo con un testo giudicato da molti troppo vago. Il Cantone ha finanziato una ricerca per capire quali sono le informazioni di cui si dispone circa l’impatto di fascismo e nazionalsocialismo sulla Confederazione.

Nella saletta stracolma Andrea Tognina sceglie di parlare di fascismi per trattare dell’influenza del tentativo di sovversione europeo che avvenne tra il 1920 e il 1940, al di là delle singole manifestazioni e denominazioni nelle diverse nazioni.

In cinque mesi il lavoro non può considerarsi esaustivo e gli ambiti di ricerca sono innumerevoli. In particolare lo studioso si è occupato dell’irredentismo italiano verso i Grigioni, ovvero del tentativo da parte del fascismo di italianizzare territori come il Ticino, la Mesolcina, la Val Poschiavo e la Val Monastero in quanto abitate da popolazioni che parlavano italiano. Non è un caso che la Lia Rumantscha e la Pgi ottengano nel 1938 che il romancio diventi quarta lingua nazionale, anche come forma di difesa dalle pretese dello stato vicino.

C’è una presenza nei Grigioni di Fasci ed è interessante notare come all’epoca l’interesse e la simpatia verso il fascismo fossero in parte motivate dalla speranza che questo potesse fermare l’avanzata del socialismo e dell’ateismo. Prima ancora di mostrare la sua faccia più ner Mussolini veniva apprezzato da chi avversava socialismo, liberalismo, ebraismo e massoneria. I consolati italiani nei Grigioni hanno tenuto rapporti con il governo fascista, organizzando manifestazioni sportive, momenti di aggregazioni dedicati alle donne, ai giovani, anche nelle scuole o nelle colonie estive, introducendovi una narrazione storica faziosa nel tentativo di fascistizzare gli immigrati. Fa impressione rilevare la partecipazione degli svizzeri alle attività, non avendo le autorità elvetiche nulla da ridire purché non ci fosse la manifestazione esplicita della politica fascista.

Drammatica la situazione all’interno del lungo confine svizzero con l’Italia e l’Austria di chi rischiava l’espulsione e di conseguenza di finire nelle mani di fascisti, o nazionalsocialisti al potere per via di delatori.
Se il Cantone lo riterrà, si potrà eseguire uno spoglio dei quotidiani tra il 1920 e il 1940 e comprendere meglio i rapporti economici tra i Grigioni e l’Italia.

Lo studio di Andrea Tognina è scaricabile (in tedesco). Sono molto interessanti le storie di personaggi quali Ignazio Silone, internato a Davos, degli antifascisti e del ruolo dei contrabbandieri, che essendo per antonomasia antistato, possono aver parzialmente partecipato allo smercio di materiale antifascista. Si rileva senz’altro allora come oggi una sottovalutazione dell’ideologia fascista rispetto alla più netta condanna del nazional-socialismo.

L’interesse dimostrato è tanto e si raccomanda un’immutata attenzione alle vicende storiche che tramite lo svuotamento della democrazia, rapidamente conducono ai totalitarismi.

Tognina

Donatella Rivoir

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