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Vita di Gran Consiglio

5 maggio 2025

Sessione di aprile 2025. Da martedì 22 a giovedì 24.


A tenere banco la discussione in merito al piano d’azione «Green Deal per i Grigioni» , emanazione di una legge concernente la promozione e il finanziamento di misure per la protezione del clima nei Grigioni (LFCli). Per entrare nel dettaglio delle discussioni di questi tre giorni ho incontrato come consuetudine il gran consigliere bregagliotto Maurizio Michael.

Come previsto la sessione appena conclusa si è incentrata principalmente sulle discussioni per il cosiddetto Green Deal, ma prima di entrare nel merito mi può dire quali altri temi avete trattato in questi tre giorni?
Prima di tutto devo dire che martedì ho avuto il piacere di incontrare rappresentanti della Società di Utilità Pubblica della Bregaglia, una quindicina di donne, invitate dalla presidente del Gran Consiglio, a cui ho avuto il piacere e l’onore di spiegare come si svolgono i lavori all’interno del Gran Consiglio. Per il resto si sono svolte alcune riunioni dove si sono trattati temi di ordinaria amministrazione.
Sono stati poi effettuati due piccoli cambiamenti di legge poco spettacolari: è cambiata la modalità di ricorso in riferimento alle elezioni al Gran Consiglio, non sarà più il Gran Consiglio l’organismo al quale deve essere rivolto il ricorso, ma si andrà direttamente al Tribunale Cantonale. L’altro cambiamento sempre inerente le elezioni, riguarda la compilazione delle schede nell’ambito delle elezioni maggioritarie, come per il Governo e il Consiglio degli Stati. In futuro saranno adottate delle schede già precompilate con i nomi dei candidati. La scelta dei candidati verrà effettuata con una crocetta, senza più dover scrivere i nomi. Visto il poco tempo rimasto siamo riusciti a discutere solo pochi atti parlamentari in programma. Tutti gli altri sono stati rimandati alla sessione di giugno, sessione che sarà impegnativa con diversi oggetti fissi, oltre al rendiconto del 2024, sarà una sessione di quattro giorni.

Ma torniamo all’argomento centrale della sessione, cosa ci può dire su questo secondo passo del Green Deal?
Una prima tappa del Green Deal è già stata effettuata ed è stata orientata soprattutto a sostegno di investimenti nell’ambito energetico, dove sono stati previsti degli incentivi. Sistema che ha funzionato, con una alta richiesta di incentivi nei primi tre anni, richieste che hanno portato lo scorso anno, il Gran Consiglio, a domandare un credito aggiuntivo. Il secondo passo di cui abbiamo discusso in questa sessione, è un ulteriore passo verso il raggiungimento degli obiettivi internazionali per il clima, che consistono nell’ottenimento della neutralità delle emissioni entro il 2050.

La scelta che è stata fatta dal nostro Cantone è quella di procedere con una proposta non di proibizioni e limitazioni, ma di incentivazioni, con la logica di orientare, attraverso una politica di incentivi, l’investimento futuro in una direzione sostenibile. I punti di discussione principali sono stati sia sulle conseguenze eventualmente negative di tali interventi distorsivi del mercato e dall’altro sulla effettiva efficacia di queste misure. Possiamo dire che questa legge è stata sostenuta dalla maggioranza, perché incontra due intenzioni da una parte chi mira idealmente alla protezione del clima e dall’altra chi vuole approfittare di una potenziale promozione economica favorita dalla concessione di generosi incentivi.

Nel mio intervento ho messo l’attenzione su queste due diverse posizioni di partenza dei promotori e su come poi si debba stare attenti che queste due posizioni alla fine si capiscano e funzionino. La legge dà indubbie opportunità anche per il nostro territorio, soprattutto con importanti incentivi per l’istallazione di pannelli fotovoltaici, per l’istallazione di colonnine per la ricarica di automobili elettriche e con le concessioni di finanziamenti per opere nell’agricoltura. Il dibattito è stato molto lungo con molte proposte di cambiamento, molti interventi quasi su ogni articolo. Praticamente abbiamo discusso di Green Deal dal primo all’ultimo giorno. L’investimento che verrà fatto è di un miliardo in 25 anni. Una parte dei contributi del fondo per le strade andranno adesso nel Green Deal, si parla di 17 milioni l’anno, e se questi soldi dovessero mancare per progetti sulle strade, il cantone dovrà versare la parte mancante. Quello che posso dire è che con questo Green Deal ci si è concentrati soprattutto su misure volte a raggiungere l’obbiettivo delle emissioni neutre nel 2050, non si parla però di misure da attuare per lenire le conseguenze del cambiamento climatico e questa credo sia una lacuna della legge.

Il PLR che posizione ha avuto?
I Liberali alla fine, con alcune eccezioni, hanno votato a favore mantenendo una serie di distinguo, soprattutto sono state messe in discussione una serie di misure che si reputavano illogiche e non coerenti. Il PLR ha portato anche la richiesta dell’introduzione di una valutazione delle ricadute e degli effetti positivi, ogni quattro anni, in modo da poter apportare correzioni man mano che si va avanti. Questo meccanismo di controllo parzialmente ci sarà. Ogni quattro anni sarà fatto un rapporto ma il meccanismo di controllo sarà possibile ogni otto anni quindi ci vorrà molto tempo per correggere qualcosa. Il Partito aveva al suo interno rappresentanti del settore delle imprese vicine all’Associazione cantonale degli artigiani e commercianti che erano molto a favore della legge.

Renato Tomassini

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