Sulle orme dei genitori
Giovani che riprendono l’attività dei genitori, o che seguono le loro orme. Ne parliamo con Reto Wazzau.
In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre o di tua madre?
Sono nato in un mondo completamente giallo dato che a casa si parlava quasi solo di “Poste e AutoPostale”. Ho capito che il mio posto era lì davanti al volante, quando al sabato e a volte pure di domenica, sostituivo mio padre in alcune corse di linea tra Soglio e Promontogno. Mi sentivo orgoglioso ed ero onorato di poter portare dei turisti e indigeni nella cosiddetta “Soglia del Paradiso: a Soglio.
Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che tuo/tua padre/madre praticava già questo lavoro?
Certamente per entrare a far parte del cosiddetto gigante giallo, la strada per me si presentava già un po’ più spianata che forse per altri. Anche per i trucchi del mestiere, avere entrambi genitori operanti in quell’ambito mi ha sicuramente aiutato.
Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi uno dei tuoi genitori al lavoro?
Sì, mi ricordo di quando instancabilmente in età adolescenziale accompagnavo mio padre, sempre in piedi, lì davanti nel pullman come un soldatino di piombo con un sorriso smagliante. Un po’ meno smagliante era poi il visino quando mi toccava, nelle relativamente lunghe pause in centro paese, con uno scopino dai peli duri e usati assai, pulire questo benedetto Autobus!
Mi ricordo pure della prima ammaccatura e di come mio padre con un sorriso non tanto allegro, ma forse più di conforto, cercava di minimizzare l’accaduto.
Cosa cambieresti del modo di condurre il lavoro da parte dei tuoi genitori e cosa ti piacerebbe mantenere?
I miei genitori erano dei concessionari postali, ciò vuol dire che erano sottoposti ad un contratto con la Posta Svizzera, ma gestivano autonomamente la piccola azienda in privato. Non esiste quasi più un modello simile e quindi io mi sono dovuto adattare ad essere un normale dipendente. Questo naturalmente influisce che non ho nessuna voce in capitolo, ma d’altra parte porto meno responsabilità e sono più libero.
Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva tuo papà/mamma?
Sono sincero. No!
È un bellissimo lavoro, ma la disponibilità a lavorare nei giorni festivi e durante il fine settimana sono sempre più richiesti. Alimentazione e riposo sono molto movimentati e sottoposti a sacrifici. Sincronizzare famiglia e lavoro richiede grande impegno da ambo le parti.
Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli continuasse le tue orme?
Sono con un piede nel mondo della scuola, come membro della commissione e tenderei a spingere i miei figli nella direzione di un’occupazione nel mondo dell’educazione. Vedremo.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
AutoPostale lascerà nel 2028 l‘appalto ad una ditta di cui al momento non si conosce ancora il nome. Al momento più che obiettivi tengo stretta in me la speranza di poter svolgere fino al giorno del pensionamento questa occupazione con le stesse soddisfazioni e gioie vissute fino ad oggi.
Paolo Pollio