Sulle orme dei genitori
Giovani che riprendono l’attività dei genitori, o che seguono le loro orme. Ne parliamo con Daniele Giovannini.
In quale momento e come hai capito che volevi fare il mestiere, la professione di tuo padre o di tua madre?
La decisione di imparare il mestiere di mio padre l’ho presa durante il secondo anno di scuola secondaria.
Prima di prendere questa decisione ho fatto degli stage anche per altre professioni.
Nell’imparare il mestiere ti ha facilitato il fatto che tuo/tua padre/madre praticava già questo lavoro?
Durante la mia adolescenza molte persone nell’ambito familiare e pure conoscenti, davano per ovvio che la mia scelta fosse seguire le orme di mio padre. Ma grazie ai miei genitori, questa pressione non l’ho mai avuta da parte loro. Mi hanno aiutato a valutare pure altre professioni e mi hanno sempre detto che qualsiasi scelta io avessi fatto, loro mi avrebbero sostenuto. Quando ho deciso di fare l’apprendistato di falegname sono stati sorpresi, ma contenti. Durante l’apprendistato che ho svolto a Samaden, chiaramente ho approfittato del fatto che mio padre era del mestiere e che a casa avevamo una falegnameria, dove poter esercitarmi o farmi spiegare certi dettagli.
Ti andrebbe di raccontare un episodio di quando accompagnavi uno dei tuoi genitori al lavoro?
Di ricordi ce ne sono parecchi. Uno in particolare è del 1985, quando sono potuto andare con mio padre ed un impiegato per una settimana alla “Capanna del Forno” per fare parecchi lavori che mio padre aveva preso per la ristrutturazione e ampliamento della capanna. Il trasporto della merce e degli attrezzi di lavoro sono stati eseguiti con l’elicottero. Pure noi per l’andata abbiamo potuto volare con l’elicottero!
Il ritorno però era a piedi. Dopo una settimana di nebbia alla “Capanna del Forno” sono stato più che felice di poter tornare a casa… la nebbia e la solitudine (ovviamente non ero solo) in un posto isolato mi hanno fatto venire la malinconia cosa che non conoscevo. Tutt’oggi adoro la solitudine in alta montagna.
Cosa cambieresti del modo di condurre il lavoro da parte dei tuoi genitori e cosa ti piacerebbe mantenere?
Oramai sono passati 23 anni da quando ho ritirato l’azienda di famiglia. Ho avuto la fortuna di poter entrare a far parte della ditta prima come impiegato e capirne il funzionamento. Mio padre e mia madre sono stati molto d’aiuto accettando pure nuove idee che ho portato e mio padre è sempre stato innovativo. I cambiamenti li abbiamo fatti al passo con i tempi adattandoci alle nuove tecnologie e mantenendoci sempre aggiornati.
Ci sono dei cambiamenti che hai apportato nel modo di condurre il lavoro a differenza di quanto faceva tuo papà/mamma?
Chiaramente ci sono stati dei cambiamenti, ma non da un giorno all’altro. Uno dei cambiamenti che ho fatto è stato l’ampliamento dell’officina. Poi vari macchinari sono stati sostituiti, in parte macchinari che aveva acquistato mio nonno, ma che hanno svolto il proprio lavoro per ben 60 anni. Dall’inizio della nostra attività nel 1950 (fondata da mio nonno Simeone) i cambiamenti sono stati parecchi. Pensando al primo furgone che ha sostituito il carretto e la slitta in inverno… e mio nonno andava con la corriera a rilevare le misure per i mobili da costruire.
Ti piacerebbe l’idea che uno dei tuoi figli continuasse le tue orme?
Mi farebbe piacere sapere che uno dei miei figli abbia la stessa passione. In ogni caso questa scelta professionale deve essere una scelta ben determinata e voluta da colui o colei che intenderà intraprenderla. Ho la fortuna che mio figlio ha svolto l’apprendistato di falegname e tuttora lavora nella nostra azienda all’80% e sta seguendo una formazione supplementare alla scuola IBW di Coira. E devo ammettere che sono felice di avere questa opportunità di lavorare con una giovane persona che in molte cose ha una maggiore formazione rispetto alla mia. Il poter lavorare assieme è anche una sfida che ho affrontato con molto rispetto. Ma fortunatamente andiamo molto d’accordo e cerco di lasciargli le possibilità necessarie per evolversi e fare le esperienze che occorrono per il futuro.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Obiettivi futuri sono certamente avere la possibilità in futuro di crescere ulteriormente, e che ci sia lavoro per tutte le persone che sono impiegate nella nostra azienda. Certamente se mio figlio sarà disposto in futuro a prendere il mio posto, la nostra sarebbe un’azienda bregagliotta che va avanti da quattro generazioni.
Paolo Pollio