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La Stria 150 anni dopo

23 gennaio 2025

PresentazioneDomenica 19 gennaio si è svolta la prima manifestazione per ricordare i 150 anni dalla pubblicazione della tragicommedia bregagliotta. Nel corso dell’anno seguiranno altre iniziative.




Possiate emanciparvi dall’appannamento letargico
Così scriveva Giovanni Andrea Maurizio nella dedica de “La Stria – I stinqual da l’amur”.

A 150 anni dalla pubblicazione della prima edizione una cordata di associazioni bregagliotte, guidata dalla Fondazione Gaudenzio e Palmira Giovanoli, omaggiano l’autore della tragicommedia in versi, con una serie di eventi che dal 19 gennaio all’8 novembre costituiranno questa sorta di giubileo.

Presenti

Nel 2025 un gruppo composto da rappresentanti della Fondazione Palmira e Gaudenzio Giovannoli, della Pgi Bregaglia, delle scuole di Valle, della Società Storica Bregaglia e del progetto Florio-Soglio coordinerà il calendario di eventi dedicati alla “Bibbia bregagliotta”.

Alcune prime date sono: il 29 marzo presso la Villa Garbald ci sarà la conferenza “Hexenverfolgung” condotta da Antonia Bertschinger dell’Istituto di ricerca sulla cultura grigione.
Il 17 e il 18 aprile a La Stria sarà dedicato l’ARTIpasto.
Il primo maggio, in una collaborazione tra la scuola sec/sap e la Fondazione Centro Giacometti, si presenteranno i ruoli di varie persone di Stampa, e dintorni, nelle rappresentazioni del 1876, 1895 e 1930.
La giornata ecumenica del 23 maggio verterà sui temi trattati dal libro scritto nei vari dialetti parlati in Bregaglia.

Dopo cinque rappresentazioni (1876-1895-1930-1952-1979), una seconda edizione stampata nel 1944 e un tentativo di rimetterlo in scena nel 2015, il testo è entrato nella memoria collettiva dei bregagliotti ed a testimoniarlo, dopo un anno di celebrazione, sarà il mosaico di ricordi da raccogliere il 7 giugno sotto forma di brevi video.

Delle rappresentazioni rimangono molte foto mostrate da Renata Giovanoli-Semadeni e Maja Bischoff-Pool il 19 gennaio, nella palestra di Stampa, e una ripresa parziale targata RSI (curata da Franco Pool, autore – tra l’altro di un saggio sull’opera [F. Pool, “G. A. Maurizio e la Strìa»” in QGI, 49, 1980, 241-274) della rappresentazione messa in scena nel 1979, da Gian Giannotti.

Giovanni Andrea Maurizio, studente di teologia, lingue classiche e slave, docente nella natia Vicosoprano a Schiers e a Coira, landamano e ispettore scolastico fu molto stimato dai valligiani che dedicheranno a lui il suono di tutte le campane della Valle nel 1885, in occasione della sua morte.

Le moltissime persone presenti nella palestra di Stampa, domenica 19 gennaio, hanno probabilmente preso parte ad una delle rappresentazioni, come le loro madri e i loro nonni e, se del 2015 rimane solo la dettagliata descrizione del progetto e i fondali di Giovanni Giacometti bruciarono in un incendio, sempre vivo è l’interesse per quanto La Stria ha da dire in tema etico e tradizionale, come per le diverse “stüäda” presenti nel testo e proposte durante i vari appuntamenti nel 2025.

Partecipanti

Donatella Rivoir

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